Il Basket da casa. Il parere della dott.ssa Marinelli

Dopo tre settimane di lezioni da remoto, il Basket Fermo stila un primo bilancio sull’andamento di questa nuova didattica a distanza.

Il primo e chiaro obiettivo era ed è quello di continuare a rimanere in contatto con tutti gli atleti della nostra associazione, farli sentire cioè parte integrante ed imprescindibile di questa grande famiglia, continuando a sviluppare in loro un senso di appartenenza, che non deve mai venire meno.

Tornare a rivedersi, a scherzare e a lavorare anche tramite un’immagine non può che far bene a questi ragazzi e bambini in un momento così buio e triste.

In merito a ciò abbiamo il piacere di sentire il parere dell’esperta, la dottoressa Cristina Marinelli, psicologa-psicoterapeuta specializzata in Terapia Familiare ed esperta in Psicologia dello Sport.

Il coach Marco Marilungo in attività a distanza e l’istruttrice Maria Principini, in alto a destra

«Non solo un toccasana per la salute del corpo, quello che state proponendo come società, ma un balsamo per il cuore in questo momento di grande difficoltà, soprattutto per i bambini ed i ragazzi, che fuori devono crescere e sperimentarsi di continuo e che fuori purtroppo adesso non possono andare. L’attività fisica fa bene, non solo al corpo anche alla mente e all’umore, tanto più se si pratica in gruppo, in squadra. Come è emerso da uno studio, condotto dai ricercatori della Washington University di St. Louis (Usa) e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging, che suggerisce come nei più giovani essere parte di un team sia associato a un minor rischio di sviluppare la depressione, in particolare nei maschi.

«I benefici dello sport di squadra, specialmente in prossimità dell’età adolescenziale, sono diversi e in molti casi toccano corde della personalità umana molto profonde. Far parte di un gruppo nello sport aiuta ad esempio a soddisfare il bisogno di affiliazione ed appartenenza che ogni individuo ha: si impara a condividere insieme le regole del gioco, le emozioni, le frustrazioni, i fallimenti e le sconfitte, si inizia a comprendere il valore della collaborazione tra pari, piccoli passi che hanno importanti effetti nella definizione delle competenze sociali che si avranno da adulti. Ed è proprio nelle prime fasi dello sviluppo umano che il “gioco di squadra” diventa fondamentale anche dal punto di vista evolutivo. In questo periodo, infatti, avviene il passaggio dall’attaccamento alle figure genitoriali o di riferimento all’attaccamento ai propri coetanei.

«E poi c’è un altro aspetto che non va sottovalutato: Il gruppo squadra è più della somma delle sue parti. Pensiamo di prendere cinque giocatori di basket e di metterli insieme. Quello che creeranno non sarà dato solo dalla somma delle abilità tecniche e tattiche individuali di ciascuno di loro ma anche dal modo in cui tali abilità si interfacceranno e si metteranno in relazione, sfruttando i punti di forza di ciascuno e della squadra nel complesso. E il risultato, anche in termini di performance, sarà tanto migliore quanto saranno maggiori le capacità comunicative e relazionali che i giocatori riusciranno a mettere, letteralmente, in campo durante la partita».

Il Basket Fermo da un punto di vista tecnico ha dato pochi ma importanti obiettivi: 1. Continuare a fare attività fisica, 2. Sviluppare la mobilità articolare, 3. Sviluppare le capacità coordinative, 4. Sviluppare l’equilibrio statico e dinamico, 5. Ball Handing (trattamento della palla con e senza palleggio), 6. Orientamento spazio-temporale per i più piccini. La nostra speranza è di mantenere viva la passione per il Basket. Anche se lontano lo sport ci ha, ancora una volta, uniti.

Lasciamo le conclusioni alla dottoressa Marinelli:

«Per cui non c’è una partita, per ora, non c’è una performance alla quale si punta come obiettivo sportivo, ma sicuramente puntare sulla possibilità di non sospendere ma, anzi, continuare a costruire quel senso di appartenenza che crea legami intoccabili tra i bambini ed i ragazzi sono sicuramente della ottime basi su cui puntare per una crescita psico-fisica adeguata e positiva. Si sta dando un messaggio importante ai nostri ragazzi, che “si va avanti” nonostante tutto, si va avanti perché è questo che lo sport insegna ad essere resilienti e ha superare gli ostacoli anche con sedute di allenamento online via Skype, si va avanti perché, nel settore sportivo, qualsiasi legame, anche quello che ci unisce alla nostra passione è un bene prezioso da tenere al sicuro; e così per proteggerci dai rischi e lenire le sensazioni più pericolose, ci si ritrova anche in rete, si scherza, si gioca e ci si allena per tornare pronti insieme in campo con qualche elemento in più sicuramente.

«Per cui dare attenzione ai ragazzi anche con questo tipo di attività permetterà sicuramente di poter costruire una buona motivazione per appartenere sempre di più alla propria squadra. Complimenti e bravi!!!!! I ragazzi hanno bisogno di queste attenzioni!!!!!!!»

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